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PRESENTATO L’ACCORDO FRA PALLAVOLO SAN GIUSTINO E CITTA’ DI CASTELLO PALLAVOLO

CITTA’ DI CASTELLO  PALLAVOLO -  SETTORE GIOVANILE

PRESENTATO L’ACCORDO FRA PALLAVOLO SAN GIUSTINO E CITTA’ DI CASTELLO PALLAVOLO PER L’ATTIVITA’ A LIVELLO

GIOVANILE MASCHILE. UN PATTO “STORICO”, SUL QUALE COSTRUIRE IL VOLLEY DEL FUTURO NEL COMPRENSORIO

San Giustino e Città di Castello insieme per costruire la pallavolo del futuro in vallata. La conferenza stampa di sabato 3 settembre,   tenuta   nella   sede   della   sezione   comprensoriale   di Confindustria a Cerbara, ha ufficializzato l’accordo    fra Pallavolo San Giustino             e  Città di Castello Pallavolo per ciò che riguarda l’attività a livello giovanile maschile. Un patto che a suo modo è da definire storico. Numerose le figure di riferimento presenti al tavolo, a cominciare dal presidente del comitato regionale umbro della Federazione Italiana Pallavolo,     Giuseppe   Lomurno; per ciò che riguarda le pubbliche istituzioni, c’erano il sindaco di San Giustino, Paolo Fratini e gli assessori allo sport dei due Comuni, Andrea Guerrieri per quello sangiustinese e Riccardo Carletti per quello tifernate.   Relativamente   alle   società   sportive,   la   Pallavolo   San Giustino - Volley Club Altotevere era rappresentata dall’amministratore   delegato Claudio Bigi; dai responsabili del settore   giovanile, Andrea   Malatesta          ed   Enrico   Ligi        e dal presidente   della   collegata   società Volley Club Alto Tevere Umbro, Roberto Piomboni; sul versante Città di Castello, i presidenti della società e del settore maschile, rispettivamente Graziano Caselli e Maurizio Mandrelli.“

Senza un settore giovanile non si creano grandi  squadre e la massa critica   è costituita proprio dai giovani”, ha esordito il presidente Lomurno, al quale ha fatto seguito l’assessore Guerrieri, intravedendo in questa operazione il primo mattoncino per la crescita della grande “casa della pallavolo”. Il collega Carletti ha poi aggiunto che fra i due centri c’è un legame in piedi da tempo, dovuto al fatto che Città di Castello ha potuto disputare la massima serie del volley grazie alla presenza del palasport di San Giustino. E non è quindi nemmeno un caso che sia stata formulata la proposta del doppio patrocinio, ovvero gli stemmi dei due Comuni nelle divise indossate dai ragazzi.

I primi allenamenti hanno fatto capire che la partenza è avvenuta con il piede giusto: “E’ una vera e propria sinergia, non più un semplice scambio di giocatori  – ha detto Malatesta – e se da una parte c’è un programma reale e   condiviso, dall’altra ci sono i giovani che si stanno divertendo. Noi dobbiamo lavorare per farli divertire sempre di più”. Un concetto fatto proprio anche dai presidenti tifernati Mandrelli e Caselli: “Un accordo che non ha precedenti nel nostro territorio – hanno detto – dopo tentativi fatti in passato, che però per vari motivi non erano andati in porto” . Con la speranza che la bontà del lavoro riesca a produrre fra qualche anno “pezzi”   pregiati   di   provenienza   locale,   che   possano   diventare cardini delle due formazioni maggiori ad alti livelli. “La sinergia è fondamentale, specie per ciò che riguarda il settore giovanile  – ha detto l’ad Bigi – e per avvicinare sempre più i ragazzi. Nei diversi incontri   che   ci   sono   stati   fra   le   due   società,   abbiamo   capito   che questa   era   la   strada   giusta   da   intraprendere” .   Entrando   nello specifico, si parte in questa stagione con due gruppi: l’Under 17, che graviterà di più a San Giustino con allenatore Massimo Regini e   la   rappresentativa  Under   19      e   di  Serie   C, con tecnico Francesco Moretti  coadiuvato da Gabriele Michetti  , che vedrà sessioni di lavoro sviluppare soprattutto a Città di Castello. C’è poi un ulteriore valore aggiunto chiamato Valdemaro Gustinelli, fresco di nomina quale direttore sportivo della Pallavolo Città di Castello,   che dirà la sua sulle valutazioni tecniche insieme al direttore tecnico di San Giustino, Mirko Monaldi . “Era giusto alzare l’asticella – ha detto Regini – perché il confronto su scala regionale viene   fatto   con   i   settori   giovanili   che   collaborano   e   quindi   alzare l’asticella vuol dire avere gruppi più evoluti. Al di là dei numeri, che sono più elevati a seguito dell’integrazione fra i settori giovanili, si sta  lavorando  per  il  futuro” . Soddisfatto anche Moretti: “Abbiamo iniziato  da  una  settimana  con  il  ritiro  alla  Montesca  e con  ore in palestra. Un impegno corposo, ma vi sono tutti i presupposti per un lavoro   di   qualità”. La sessione è terminata con un invito dell’ad Claudio Bigi, che rivolge alle istituzioni sangiustinesi una richiesta di mettersi seriamente a un tavolo per risolvere l’enorme problema della gestione degli impianti; purtroppo, nonostante le riunioni, non si è fatto praticamente nulla per risolvere le criticità conosciute da anni.

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